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La nuova dimensione ” 3 C” : Covid19, Crisi e Casa

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Da circa 2 mesi stiamo affrontando una delle crisi più importanti che la storia possa farci ricordare. Dopo la grande depressione del 1929 e la grande Recessione del 2008, oggi ci troviamo alle prese, tutti, con una crisi di cui nessuno conosce i reali effetti e il reale impatto economico.

Una “doppia” crisi

Quella che stiamo affrontando è una crisi davvero importante. Prima di tutto è una crisi che agisce su due livelli: quello sanitario e quello economico.  Una combinazione inattesa, sfidante e difficile da gestire. Una crisi che è riuscita a superare tutti gli scenari previsionali. Ha colto di sorpresa gli studiosi di economia, il mondo accademico e quello scientifico. Figuriamoci come possiamo sentirci sorpresi noi, piccoli imprenditori già alle prese con una Italia un po’ malata, dal punto di vista economico e Istituzionale, nell’era pre-Covid.   Questa crisi, infatti,  si innesta in un quadro già caratterizzato da tante difficoltà. Tutte quelle difficoltà che vivono i paesi a crescita zero. Noi non abbiamo previsioni da fare se non quelle di aspettarci, nella fase post-covid, una crisi costosa, duratura e difficile da tenere a bada.

Un piano per le PMI

cameroni infissi Oggi due sono i filoni informativi che seguiamo ogni giorno, con estrema attenzione e con il senso di attesa paragonabile a quello di un liceale che aspetta i quadri a fine anno. Ogni giorno cerchiamo di capire le linee di tendenza del Covid 19 (migliora, peggiora, le statistiche) e il quadro degli interventi economici a supporto della ripresa. Una ripresa che potrà avvenire con l’aiuto dell’Europa, ma anche con una seria proposta di revisione delle politiche fiscali e monetarie del nostro paese. Le politiche pubbliche saranno determinanti per accompagnare questo tentativo di ripresa. Aldilà degli interventi previsti per aiutare, nell’immediato,  famiglie e piccoli imprenditori,  sarà necessario attuare un piano strutturato. Il piano dovrà contenere misure per sostenere la domanda da parte delle famiglie consumatrici e supportare la ripresa delle attività da parte dellel PMI.  Sostenere le PMI dovrebbe essere la priorità zero del mondo istituzionale. Cosa fare? Favorire l’accesso a nuova liquidità per le PMI, attraverso la riduzione della burocrazia, attuare politiche di sostegno sistemiche, valorizzare più di prima l’artigianalità e l’eccellenza del made in Italy. Questo  vuol dire puntare a rendere le nostre imprese ancora competitive.

 

Un epocale cambiamento sociale

La pandemia ha avuto un effetto senza precedenti anche dal punto di vista sociale. L’isolamento, la distanza sociale e la modifica delle nostre abitudini più radicate ha avuto un impatto straordinario sulle nostre vite. Abbiamo cambiato il modo di lavorare, di andare a fare la spesa e di rapportarci con i nostri affetti più cari. Tutto questo migliorerà ma non cambierà radicalmente nella fase 2 o fase detta anche  di transizione. Sappiamo che potremo riprenderci solo una piccola parte della nostra vita, per alcuni solo quella lavorativa.  Sappiamo anche che torneremo lentamente alle abitudini di prima. Insomma ci si limiterà a svolgere il nostro lavoro e usciremo solo per motivi di necessità. Non avremo molte opportunità di svago e passeremo molto del nostro tempo a casa.

La nostra casa, una sicurezza

prodotti italianiIn questi mesi di lockdown, dopo una prima fase di disorientamento, abbiamo recuperato una nuova routine quotidiana. Abbiamo vissuto intensamente la nostra casa, come non capitava da molto tempo. Ci siamo anche accorti che la casa ha subìto una evoluzione. Da spazio abitativo è diventata uno spazio polifunzionale. E’ diventata il luogo in cui si lavora in smart working, dove i nostri figli seguono le lezioni online e dove passiamo il resto del tempo con i passatempi che siamo riusciti a ricavarci. La lettura, il cinema, il fitness casalingo, tanta formazione online. Grazie alla tecnologia siamo riusciti ad organizzare aperitivi online, pranzi di Pasqua con i familiari.

La nostra casa

Insomma la nostra casa è diversa rispetto all’epoca pre Covid. Abbiamo iniziato anche ad amarla di più, cercando di tenerla in ordine, di apportare di cambiamenti per renderla più adatta alle nostre mutate esigenze. E abbiamo fatto bene, perchè proprio attraverso il forzato #restateacasa abbiamo capito che a casa non stiamo poi così male. Siamo stati in grado di recuperare abitudini di convivenza e condivisione familiari piacevolmente inattese. Forse da questa esperienza trarremo anche qualcosa di buono. Ne usciremo rafforzati nella consapevolezza che la nostra casa custodisce tutto di noi  e ci offre la straordinaria possibilità di renderla a nostra immagine e somiglianza.

 

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